Guisgard sorrise a Clio.
“Attenta a non provocarmi troppo, capitano...” disse ridendo appena “... perchè stanotte potrei essere meno gentiluomo del solito...” fissandola con uno sguardo enigmatico.
Poi la ragazza entrò nella stanza e si cambiò d'abito.
Il falso mercenario attese qualche istante davanti alla porta, fino a quando la ragazza, con nuovi vestiti, tornò fuori.
“Accipicchia, capitano!” Esclamò lui. “I tuoi uomini sull'Hydra dovevano essere dei galantuomini per non saltarti addosso!” Guardandola con quella sua nuova tenuta. “Vieni, sarà meglio raggiungere Altea...”
Ma proprio in quell'istante si udì qualcosa.
Delle voci che provenivano dal cortile, che i due sentirono grazie ad una delle finestre del corridoio rimasta aperta.
“No, non voglio...” disse una voce di donna.
“Invece devi.” Un'altra voce femminile. “Altrimenti il signor barone ti caccerà via e ti ritroverai a battere in strada per poter mangiare.”
“Ma ho paura!”
“Non essere sciocca, è solo un libro.” La seconda voce.
“E perchè sono tutti morti quelli che lo hanno letto?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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