Rosanne rise di nuovo.
“Credo che la tua immaginazione” disse Guisgard “sia seconda solo alla tua insoddisfazione.”
“Insoddisfazione?” Ripetè Rosanne, divenuta seria di colpo.
“Certo.” Sorridendo Capitan Falco. “Deve essere frustrante avere intorno molto uomini, senza però essere mai davvero indispensabile per nessuno di loro.” Mostrò un vistoso inchino alla ragazza. “Ma cosa vuoi farci? Noi uomini siamo soliti dare poco valore alle cose che ci vengono date con troppa facilità, amica mia.” Rise appena. “Ed ora spero tu voglia scusarmi, ma devo mettere in chiaro alcune cose col mio mercenario qui.” E prese Clio in braccio. “Ho problemi a farle capire chi comanda davvero.” E si diresse, divertito, verso la camera con la piratessa fra le braccia, lasciando Rosanne da sola e visibilmente contrariata.
Aprì la porta, lasciata socchiusa precedentemente, con un calcio, per poi richiuderla, una volta entrato, sempre con un piede.
Si avvicinò allora al letto e guardò Clio, che aveva ancora in braccio.
“Perdonami, ma era l'unico modo per liberarci di quella ragazza.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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