Nora e Ghuan fissarono Clio.
“Per questo lo teniamo chiuso qui dentro il libro.” Disse la donna. “Perchè nessuno arrivi a leggerlo.”
“Eppure” fece Guisgard “la porta non è mai chiusa a chiave. Perchè?”
“Ripeto...” mormorò Ghuan “... siete troppo invadente, messere...”
In quel momento arrivò Rosanne.
Indossava una leggera e corta camicia da notte.
“Ero col barone...” disse sorridendo “... ma poi abbiamo udito gridare... cos'è successo?”
“Un'altra morte.” Rispose Nora. “Ma non puoi essere più presentabile?”
Rosanne rise.
“Sei uguale a tua madre.” Con disprezzo Nora.
“Non osare nominarla mai più tu.” Cambiando espressione Rosanne. “Mai più o giuro che...”
“Cosa?” Interrompendola Nora. “Forse vorresti avvelenarmi com'era solita fare tua madre? Due cose amava fare... prostituirsi ed uccidere. Fortuna che è morta.”
“Cagna!” Gridò Rosanne, per poi aggredirla.
Ma Ghuan la bloccò.
“Direi di tornare tutti a letto...” disse poi l'uomo “... si, è meglio.”
E Rosanne andò via, non prima però di aver lanciato uno sguardo d'odio verso Nora.
“Buona notte.” Ghuan a Guisgard e a Clio, per poi chiudere la porta della serra e andar via con sua moglie.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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