Guisgard, Altea, Clio e Cid avvistarono la Santa Caterina.
La nave era ormeggiata in una piccola insenatura, in modo da restare celata e ben protetta.
“Beh, dato gli ultimi accadimenti prima di scendere a terra” disse il presunto duca alla dama di Bastian “credo sia meglio evitare nuovi incontri nella mia camera, così da scongiurare fraintendimenti.” Sorridendo. “A bordo tutti gli alloggi sono comodi e confortevoli.” Facendole infine l'occhiolino.
I quattro allora furono visti arrivare dai loro compagni sul vascello e subito fatti salire a bordo.
Naturalmente ci fu una bella festa, accompagnata da una sontuosa cena che Champenuan preparò con la sua maestria.
Ed il cuoco fu felicissimo di ascoltare ancora una volta Altea.
Tutti loro, così, potettero godersi cibo e bevande degne di quell'occasione.
Guisgard raccontò poi le vicissitudini vissute nella Torre dei Ciminieri e di come fossero riusciti a farla in barba a Burmid ed ai suoi scagnozzi.
E dopo i festeggiamenti, finalmente, il vascello volante accese i suoi motori, si alzò in volo e lasciò quelle terre.
Il capitano diede disposizioni per la rotta da seguire, la meta restava naturalmente Nolhia, per poi controllare che tutti si dessero da fare nelle manovre di volo.
Cid però, approfittando di un momento di calma dopo il decollo, si avvicinò a Guisgard.
“Ehi, vedo ti sei svegliato!” Esclamò questi.
“Si, capitano...” annuì il ragazzo “... ma non ricordo molto delle ultime ore...”
“Oh, è un gran peccato!” Ridendo appena il presunto impostore. “Sei stato molto coraggioso!”
“Davvero?”
“Certo!” Accarezzandogli il capo Guisgard. “Non hai mai avuto paura e anzi, sei stato fondamentale per farci uscire sani e salvi da quella torre!”
Il ragazzino si illuminò a quelle parole.
“Per questo...” togliendosi la spada il capitano “... come deciso affido a te ancora una volta Mia Amata... va e riponila nell'arsenale.”
Cid prese la preziosa spada e corse di sotto come ordinatogli da Guisgard.
Raggiante e fissando con occhi sognanti quella straordinaria arma.
E nel vederlo il capitano sorrise piano, per poi, un attimo dopo, voltarsi verso l'orizzonte, tra foschia e mistero, chiedendosi ancora una volta del Fiore Azzurro.