“Allora andiamo da lui e chiediamogli una spiegazione per il suo comportamento.” Disse Palos.
“Si, sono d'accordo.” Annuì Irko, per poi guardare Altea. “Venite, milady. Gli parleremo subito.”
Nel frattempo, sul ponte, Guisgard e Clio erano ancora preda di quel bacio appassionato.
Lui la baciò ancora e ancora.
Più e più volte.
Mentre le sue mani rincorrevano, cercavano, bravano, ogni parte del corpo di lei.
Mani che come occhi ora potevano, in cuor suo, fargli immaginare e sognare quel corpo senza più corpetti, stivali, speroni, giubbe e calzoni stretti.
Poi di colpo la brezza aumentò.
Guisgard allora strinse Clio fra le sue braccia, avvolti entrambi nel suo mantello.
Ed insieme si voltarono a fissare di nuovo quell'orizzonte sterminato, come l'ideale scenario di un romanzo senza fine.
Un romanzo che cercava il suo finale.
“Questa notte sembra diversa dalle altre notti...” disse lui in un sussurro “... forse perchè tu sei diversa da tutte le altre donne... e stanotte io...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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