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Vecchio 30-12-2014, 02.31.43   #3113
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard restò un attimo senza fine a fissare Clio negli occhi.
I suoi azzurri, inquieti e luminosi, in quelli chiarissimi, quasi trasparenti, di lei.
Allora con un gesto impercettibile si avvicinò ancor più al suo viso.
La sua mano sfiorò i biondi capelli della piratessa, quasi perdendosi tra i riflessi e i bagliori che lo scintillio del Sole riflesso sulle acque davano a quelle lunghe ciocche, per poi scendere con una carezza sul volto della ragazza, scivolando su quella pelle d'alabastro fino al suo collo.
E fu allora che chinò appena il capo verso di lei e la baciò.
Descrivere un bacio è la cosa più difficile per qualsiasi narratore.
Persino per un sognatore, che è abituato ad immaginarlo, a desiderarlo.
Allora vi parlerò solo delle labbra di lui e di ciò che trovarono.
Baciare Clio era come un soffio d'Autunno.
La Primavera era per le dame di corte, con i suoi profumi ed i suoi colori.
L'Autunno invece è un attimo, tra l'Estate e l'Inverno.
L'Autunno è la Natura che si cela, che si chiude, ma poi alla fine, un attimo prima di addormentarsi, si desta e dona tutta se stessa.
L'Autunno sono i colori malinconici dei pomeriggi, il silenzio nostalgico della sera e l'incanto chiaro di tramonti freschi.
L'Autunno porta con se ancora i sogni dell'Estate, ma già contiene la magia dell'Inverno.
L'Autunno è un crepuscolo tra le stagioni.
E' come un libro.
Baciare Clio è come aprire quel libro e sfogliarlo piano.
E la labbra di Guisgard assaporarono a lungo quelle della ragazza.
E piano la sua mano scese lungo i fianchi di lei, mentre la sua bocca non smetteva di cogliere il respiro da quella della piratessa.
“Come risposta...” disse piano poi lui, staccandosi appena dalle labbra di lei “... come risposta basta a tutte le tue domande?”
“Ehm...” ad un tratto una voce.
Guisgard si voltò di scatto.
“Chiedo scusa...” mormorò Afiel “... ma ci sono due persone che chiedono di te...”
“Due persone?” Ripetè il capitano.
“Si, giunte con un carretto...” annuì Afiel.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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