Arrivò Afiel e impedì a Guisgard di rispondere a Clio.
Il capitano allora annuì al suo fidato compagno e lo seguì.
Sulla nave erano saliti i due individui, l'anziano ed il giovane, giunti con il loro carretto.
“Sono il capitano del vascello.” Disse Guisgard ai due nuovi arrivati. “Volevate parlarmi?”
“Si, capitano...” annuì il vecchio “... ecco, in verità il mio era più un consiglio...”
“Di che genere?” Chiese il capitano.
“Ecco...” farfugliò l'anziano “... in pratica...”
“Vi ascolto.”
“Ecco...” mormorò l'uomo “... in questa terre... noi, io e mio nipote, veniamo proprio da qui, dalla città più importante... e posso dirvi, anzi, consigliarvi di andarvene...”
“Per quale motivo?” Fissandolo Guisgard. “Non sono forse ospitali le persone qui?”
“Oh, no...” scuotendo il capo l'anziano “... lo sono molto invece.”
“Allora vi è una qualche guerra che rende insicure queste lande?”
“No, vi è un unico popolo e non vi sono nemici che opprimono...”
“Forse non hanno Fede e sono nemici della Chiesa?”
“Sono fedeli e devoti quanto me e mio nipote devo dire...” disse il vecchio “... ma in un certo senso è questo il problema...”
“La Fede, se vera, non è mai un problema.” Fece il presunto Taddeide.
“Il problema invece potrebbe essere la vostra nave, capitano.”
“La mia nave?” Ripetè Guisgard. “Spiegatevi meglio.”
“La polena...”
“Cos'ha la polena del mio vascello?”
“L'immagine che ritrae...”
“E' Santa Caterina.”
“Lo so...” il vecchio a lui.
“Insomma, parlate...” indispettito il capitano.
“Sono forse protestanti o roba del genere?” Chiese Chiò.
“Peggio in un certo senso...” rispose l'anziano.
“Cosa può essere peggio?” Perplesso Chiò. “Miscredenti allora?”
Il vecchio fissò tutti loro in modo enigmatico.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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