Non riuscii a chiudere occhio.
Le braccia intrecciate dietro la testa, lo sguardo che vagava nella stanza, si posava quasi di nascosto sulla porta, per spostarsi subito, e tornarvi dopo un istante, e spostarsi ancora.
Dormi, Clio, maledizione... Dormi..
Ad un tratto la sentii, e mi illuminai.
Allora anche lui non riusciva a dormire.
Mi voltai di scatto verso la porta, ma nessuno aveva bussato.
Arrossii appena, sospirando.
Cosa diavolo stai aspettando? Piantala..
Chiusi gli occhi, assaporando le note dolci e malinconiche di quella musica, sognando, come sempre, che stesse suonando per me.
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