Cosa voleva fare? Pensai, divertita. Mettersi sul serio a dipingere davanti a quel tipo?
Mi sistemai, docile, come mi indicava, lanciandogli una breve occhiata divertita, mentre l’uomo non poteva vedere.
Ero che aspetta Leandro, eh…
“Sì, maestro..” con voce gentile, e un sorrisetto impertinente, che scomparve mentre lui si allontanava, in modo che nessuno vedesse la mia espressione, a parte il finto pittore.
In effetti, pensai, stare immobile poteva essere una grande scocciatura.
Ma infondo poteva essere divertente.
Alzai gli occhi su di lui, con lo sguardo perso nel vuoto, pensieroso, ma ardente che mi aveva chiesto, in perenne attesa.
Uno sguardo che, a dirla tutta, non era poi difficile da immaginare.
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