Al Mio Sconosciuto Amico...
"Nelle gelidissime ma limpidissime mattinate di gennaio,
aguzzando la vista dal picco dell'acquila dove tutto si minora,
fino a discendere lungo i crepacci della vallata desolata,
ai margini dell'amara costiera degli etruschi,
tra le paludi del limitar di Dite e la distesa di casotti di pescatori
ormeggiati alle stanche reti dell'avvenire incerto,
sorge ancora oggi, stuprata e depredata, la tua Villa dei Desideri,
ed anche se i nostri sguardi si erano uniti in una lunghissima
interminabile intesa durante una mia serata tra Musica e Poesia
dove tu eri solo uno spettatore di passaggio e di tempo,
il mio rispetto verso quell'insolita voce blues in perenne falsetto,
ed il fascino di lente dita che sgorgavano arte nella chitarra ingioiellata,
facevano di te, il mio più caro, Sconosciuto Amico...
Ovunque tu sia Pino, stàtti bbònu..."
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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