“Ora basta.” Disse all'improvviso Cimmiero, seccato ed alterato dai comportamenti di Elisabeth prima e di Altea poi. “Questa corte non è un teatro ed io non tollero questa farsa.”
Amche Mandus si alzò e riprese sua nipote davanti a tutti, per poi chiedere scusa a Cimmiero ed a Guanto a nome della dama.
Pure De Gur mostrò insofferenza verso sua moglie, negandole la sua richiesta di riavere l'arco.
“Suvvia, milady...” Gvineth ad Elisabeth “... se volete vi farò io da bersaglio... ma non qui... andiamo, anche a me l'atmosfera di questa sala comincia a farmi innervosire...” guardò De Gur “... permettete che accompagni io vostra moglie al vostro castello? Se ella è d'accordo, naturalmente.”
“Certo, milord.” Annuì De Gur.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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