Il paesino era immerso nel buio e tutto intorno era piombato in un cupo silenzio.
A romperlo vi era però il rintocco della campana, che echeggiava per le strette stradine.
Altea le percorreva a passo svelto, intimorita com'era dal fatto di essere da sola in quel luogo.
Ma mentre camminava, ad un tratto, cominciò a sentire una strana sensazione.
Come se qualcuno la stesse seguendo.
Si voltava, ma non vedeva nessuno dietro di lei.
Tuttavia continuava a camminare.
Ma dopo alcuni istanti cominciò ad udire una voce.
Prima lontana e vaga, poi più vicina e nitida.
Era stridula e pareva volteggiare tra l'umidità e l'inquietudine della notte.
E sembrava, man mano che si avvicinava, simile ad un lamento.
Chiamava un nome quella voce.
Un nome che Altea riconobbe subito.
Era il nome di Guisgard.
Quello era il nome che quella voce così sinistra invocava, come un predatore in cerca della sua vittima.
Altea si svegliò di colpo.
L'alba era ormai prossima.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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