Morice, a quelle parole di Clio, fissò istintivamente Azable.
“Ah, non temere, amico mio...” disse il signore del castello “... la nostra spadaccina non è certo interessata a farci concorrenza...” guardò la ragazza “... però mi deludete, ragazza mia...” sorridendo Azable “... un'amante delle armi come voi che non conosce la spada che, assieme a Parusia, ha reso grande il casato Taddeide. Sto parlando di Mia Amata, la leggendaria spada forgiata prendendo spunto da un fiore.” Si voltò verso Morice. “Ma cosa mi dicevi? Hai notizie su quest'arma perduta?”
“Si, milord.” Annuì Morice. “Sembra che un bardo l'abbia citata in un suo poema, giurando sulla sua esistenza ancora oggi.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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