Gvineth sorrise ad Elisabeth.
“Sapete, in politica, come in guerra, bisogna saper fingere.” Disse. “Vestirsi da lupo per non soccombere al branco. Se avessi mostrato debolezza allora i Cimmieri avrebbero imposto la loro forza e fatto valere ragioni e diritti assurdi. Devo mostrarmi come loro, o finirò per essere schiacciato. Ma con voi... con voi voglio essere me stesso... dunque con voi sarò il vero me stesso... semplicemente Gvineth e non più il grande condottiero e l'aspirante duca.”
La carrozza arrivò al castello.
“E sia, comprendo che una donna come voi non accetti la compagnia di un estraneo, senza la presenza di suo marito.” Aggiunse. “E questo vi rende ancora più straordinaria per me.”
Scese dalla vettura ed aiutò la donna a fare lo stesso.
“Quando vorrete vedermi, anche solo per parlare” mormorò risalendo sulla carrozza “vi basterà chiamarmi, milady. Un giorno vorrei mostrarvi un posto speciale.” Le baciò la mano ed andò via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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