“Già...” disse Samondo a quelle parole di Clio “... e dunque se non vogliamo dissanguarci credo occorra trovare il modo di poter avere armi degne di attirare l'attenzione dei Capomazdesi.”
“Forse la soluzione non è poi così lontana...” fece Morice.
“Ossia?” Fissandolo Samondo.
“Milord, voi avete armi uniche...” Morice ad Azable.
“Certo.” Annuì orgoglioso questi. “Le migliori.”
“Dunque saranno alcune di esse ad aprirci le porte di Capomazda.” Sentenziò Morice.
“Come sarebbe a dire?” Stupito Azable.
“Milord, fingeremo di vendere parte della vostra collezione.” Spiegò Morice. “Non abbiamo altra possibilità se davvero volete mettere le armi su una delle spade dei Taddei.”
“Stai scherzando!” Esclamò il signorotto.
“Affatto, signore.” Scuotendo il capo Morice.
“Ti sei bevuto il cervello!” Gridò Azable.
“Forse vi è del buono in ciò che dice...” mormorò Samondo.
“Sei impazzito anche tu?” Guardandolo Azable.
“Saranno un'esca, nulla di più.” Disse Samondo. “Naturalmente non le daremo a nessuno. Ma saranno il nostro biglietto da visita.”
“Mai!” Categorico Azable.
“Allora dovrete rinunciare, milord.” Replicò Samondo.
“Chi mi garantisce che non le perderò?” Nervoso Azable.
“Noi, milord.” Rispose Samondo.
Azable si sedette pensieroso.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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