A quello schiaffo di Elisabeth, De Gur trasalì.
Prese la donna e la spinse sul letto.
“Ascoltami...” disse strattonandola “... tu sei mia moglie e mi devi rispetto... chiaro? Non sei più su quella tua isola, ma a corte e devi attenerti a ciò che ti dico. Intesi?” Lo sguardo era duro, il tono perentorio. “Quanto al venderti o meno, sappi che ci sono vari modi per essere utile ad un marito. Non ti ho mai trattata come una sgualdrina, ma posso rinchiuderti in un bordello quando voglio.” Finalmente la lasciò.
Restò a fissarla per un altro istante e poi uscì, sbattendo la porta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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