Il carretto affiancò il carro di Azable ed i cavalli di Clio e degli altri.
“Tu, villano...” disse Azable al contadino “... parli da solo? Sei toccato forse?”
“No, signore...” rispose il contadino “... parlavo fra me e me, guardando la brughiera...”
“Ti ispira così tetri pensieri dunque la brughiera?” Fissandolo Morice.
“Non sono pensieri, messere...” scuotendo il capo il villano “... purtroppo è la realtà...”
“Di che bestia vaneggi?” Domandò Azable.
Ma il contadino non rispose nulla e proseguì.
“Come osi ignorare le mie parole?” Gridò Azable.
“Parlano della maledizione.” Disse Yanes. “Qui domina la superstizione, signore. Meglio ignorarlo e proseguire.”
La compagnia così riprese il cammino e verso sera cominciarono ad intravedersi alte mura all'orizzonte.
“Quella è Capomazda...” indicò Yanes.
“Finalmente!” Esclamò Azable.
Raggiunsero le porte della città e presero alloggio in una locanda la cui insegna recava questa scritta:
“Locanda Caribes”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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