Ammone aveva ragione nel dire che tutto intorno a noi era cambiato, anche la campagna sembrava così diversa da come la ricordavo, era più fredda, più distante, quasi velata da un'inquietudine senza nome.
Raggiungemmo la cappellina, immersa in quella radura.
"Già, un posto fuori dal mondo..." mormorai, per poi sospirare alle sue parole.
"Beh, noi non possiamo aspettare fino a domattina... dobbiamo tentare... anche se non sarà facile, come minimo ci manderà al diavolo, ma magari sapendo che siamo amici di Guisgard ci ascolterà, e capirà che non siamo ladri..".
Così mi feci coraggio e bussai.
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