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Vecchio 17-02-2015, 02.15.45   #449
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Clio alzò un'ultima volta lo sguardo sulla tomba di Guisgard.

“Ehi, ciao...” disse Clio avvicinandosi alla staccionata fiorita della sua Casetta “... non... non mi aspettavo di trovarti qui...”
“Lo sai che mi piacciono le entrate in scena particolari.” Facendo l'occhiolino lui.
“Ti sarai annoiato...” sorridendo Clio.
“Beh, la voglia di vederti era tanta” chiudendo il libro che stava leggendo lui “ma devo dire che questo racconto mi ha tenuto compagnia...”
“Che libro è?” Chiese Clio sedendosi accanto a lui, per poi stendersi sul suo petto.
“Un romanzo che parla di un cavaliere creduto morto in Terrasanta, ma che poi torna per vendicarsi dei suoi nemici e sposare la donna amata...”
“E ci riesce?” Fissandolo lei.
“Beh, i nemici dipendeva da lui batterli...” mormorò lui “... la donna invece...”
“Invece?”
“Beh, dipendeva da lei... se lo ha aspettato o meno...”
“Ebbene?” Domandò Clio. “Lo ha aspettato?”
“Beh, dipende...”
“Ma insomma!” Esclamò lei. “La smetti con tutti questi beh e questi dipende?”
“Beh...”
“Ti detesto!”
Lui scoppiò a ridere.
“Si, ridi, ridi...” imbronciata lei.
Lui allora le soffiò tra i capelli.
“Smettila!”
Lui continuò.
“Ti avverto, finiscila!”
“Altrimenti?” Senza smetterla lui.
“Ti do una testata!” Voltandosi di scatto Clio per simulare una testata.
Ma lui fu lesto a girare il viso e a baciarla.
Lei in principio tentò di fare resistenza, ma lui la tenne stretta e continuò a baciarla.
“Ti detesto...” sussurrò lei, con le sue labbra su quelle di lui “... si, ti detesto...”
“Io no...” baciandola ancora lui. “... magari anche la donna del romanzo disse così al cavaliere creduto morto...”
“Magari si...” rispondendo a quel bacio lei “... magari lo meritava...”
“Beh, dipende...” fece lui.
Lei allora gli morse un labbro per dispetto e corse via.
“Ahi...” si lamentò lui, per poi inseguirla.
La raggiunse tra alcune aiole, finendo entrambi sui fiori.
“Lasciami!” Intimò lei.
“Sennò?” Nei suoi occhi lui. “Cosa fai?”
“Provaci e vedrai!”
Lui la baciò ancora.
E la baciò ovunque, con passione.
“Ti detesto...” gemendo lei.
“Lo so...” senza fermarsi lui.
“Dimmi del romanzo...” col viso in fiamme Clio “... dimmi cosa accadde...”
“Lei lo riconobbe...” disse lui, senza smettere “... lo aveva atteso per anni... e tu?”
“Io...” quasi non riuscendo a parlare Clio “... io... cosa?”
“Mi aspetteresti...” sussurrò lui “... mi aspetteresti se tutti dicessero che sono morto?”
“Chiederei di vedere il tuo corpo...” rispose lei con gli occhi chiusi.
Lui allora la spogliò e fecero l'Amore tra quei fiori, davanti alla Casetta.

Quel ricordo svanì nel silenzio circostante, in quel muto ed indifferente senso di apatia che intristiva quel luogo.
Poi Ammone si voltò di spalle dietro di loro e vide qualcuno.
“Non temete...” disse una figura apparsa all'improvviso “... non piangete, Capomazda non è morta...”
Aveva un lungo mantello ed il volto celato da un cappuccio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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