Aprii leggermente gli occhi. Il cielo azzurrino non era ancora illuminato dal sole. Doveva essere molto presto, ma nonostante cio` dal piazzale si udiva un gran fragore. Ma sentii anche qualcos'altro: proprio accanto alla locanda, un fornaio sfornava le sue pagnotte calde e fragranti. Sentii il mio stomaco brontolare e decisi che era meglio andare a mangiare qualcosa.
Quando scesi sotto, l'odore del pane si fece ancora piu` forte e intenso; la locanda era quasi vuota, forse a causa dell'orario.
Quando la locandiera mi vide, sul suo volto si apri` un grande sorriso.
Mi chiese se gradissi del pane caldo e del latte fresco e ovviamente accettai.
Mentre consumavo il mio pasto in silenzio, continuavo a sentire quell'uomo che nel piazzale cantava di un'antica leggenda, relativa alla "Gioia dei Taddei". Chissa` chi erano costoro..... e cosa egli intendesse per "Gioia".
Ero sempre stata una persona curiosa e soprattutto amante di vecchie storie e antiche leggende; me ne avevano raccontate spesso le mie Sorelle, quand'ero solo una bambina e nonostante ora avessi gia` vent'anni, mi affascinavano ancora.
Decisi cosi d far vincere la mia curiosita` e chiesi alla locandiera di parlarmi riguardo quella leggenda.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN
"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"
Ultima modifica di Lady Gwen : 18-02-2015 alle ore 19.02.06.
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