“Comprendiamo le vostre parole, cavaliere.” Disse uno di quegli uomini a Galgan, che sembrava essere uno dei capi. “E vi fanno onore. So che fidarsi non è semplice, specie in tempi come questi che viviamo. Ma vi do la mia parola che non ci saranno dittature, né dominazioni contro altre dominazioni. A noi interessa solo la libertà del ducato.”
Ad un tratto arrivarono altri uomini.
“Abbiamo l'uomo.” Uno di quelli agli altri che già erano là.
“Portatelo qui.” Ordinò quello che aveva parlato con Galgan.
I nuovi arrivati allora portarono in quel luogo un uomo addormentato.
“Era in un convento...” uno dei nuovi arrivati “... lo hanno addormentato con qualche sonnifero, forse per non farlo agitare.”
“Svegliatelo allora.”
Alcuni presero dei potenti sali per far rinvenire l'uomo addormentato.
E pian piano quello si svegliò.
“Probabilmente lo credono pazzo...” disse uno di quelli che lo avevano portato là “... e forse lo è davvero...”
“Ascolta...” avvicinandosi al pazzo l'uomo che aveva parlato a Galgan “... è vero ciò che vai dicendo in giro? Hai davvero visto l'Arciduca? Hai visto veramente lord Guigard? Rispondi!”
Il pazzo annuì.
“Quando?”
“Pochi giorni fa...” rispose il pazzo “... era lui... non sono pazzo... era davvero lord Guisgard... lo riconoscerei tra mille...”
Quello strano interrogatorio procedeva davanti allo sguardo attento di Galgan.