Cimmiero ascoltò con viva preoccupazione le parole di Gvineth, interrompendo così il discorso delle armi con Clio ed i suoi compagni.
“Maledetti...” disse con rabbia Cimmiero “... ma cosa vogliono?”
“Semplice.” Fissandolo Gvineth. “Vogliono le nostre teste ed il nostro potere.”
“Cosa facciamo?” Nervosamente Cimmiero.
“Dobbiamo stanarli.” Disse Gvineth. “Braccarli ed eliminarli con ogni mezzo.”
“E se mettessimo taglie sulle loro teste?” Propose Cimmiero.
“Un momento...” intervenne Azable “... forse possiamo aiutarvi...”
“Voi?” Guardandolo Cimmiero.
“Certo, siamo in gamba noi.” Annuì Azable. “Magari possiamo accordarci... pensateci... siamo sconosciuti e possiamo muoverci senza destare sospetti... a differenza vostra...”
“Siete abile voi...” mormorò Gvineth.
“Noi aiutiamo voi...” sorridendo Azable “... e voi ci sarete riconoscenti...”
“Quanto?” In modo spiccio Gvineth.
“Non denaro.” Scuotendo il capo Azable. “Vogliamo Parusia.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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