Taliesin annuì ad Elisabeth e i due andarono insieme verso le cucine per quella camomilla.
“Comprendo” disse il bardo alla donna “che la solitudine rechi tristezza... questo castello è grande e come tutte le grandi dimore, siano esse il Cielo o la Terra, più sono vuote e più i nostri fantasmi ne prendono possesso... e voi, permettetemi e perdonatemi, mi apparite una donna molto sola... ma forse lo siamo un po' tutti in questa tragica farsa senza sipario, né copione...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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