Così, Clio ed Ammone lasciarono la cappella di Don Nicola e si immersero di nuovo nella fitta campagna ormai screziata dai primi bagliori del giorno nascente.
Ma prima di imboccare il sentiero che volgeva verso la città, ad un tratto, quasi celato dal canto degli uccellini che salutavano l'aurora, i due compagni che avevano diviso le avventure sulla Santa Caterina, ebbero la stessa sensazione.
Infatti ad entrambi parve di udirlo ancora.
Ancora una volta.
Udire di nuovo il suono dell'ocarina, quasi fossero ancora sul ponte del vascello volante in sua compagnia.
In compagnia di Guisgard.