Anche Ammone, come Clio, si voltò verso quel suono.
Era stato breve, un istante.
Eppure entrambi sapevano di averlo sentito davvero.
Un suono lento, ma caldo.
Un suono avvolgente, quasi ipnotico.
Un suono che si era levato come a voler seguire il corso del Sole nascente.
Un suono volto a salutare il nuovo giorno.
“Io...” disse Ammone “... io credo di averlo udito davvero... di nuovo...”
E proprio in quell'istante di nuovo si udì quel suono.
Il suono dell'ocarina.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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