Rabona restò sorpresa e delusa da quelle parole di Tessa.
“Oh, mi spiace...” disse mestamente “... in verità volevo sapere di ciò che avevi fatto ieri... della prigione e tutto il resto... ma se non ti senti bene, tranquilla, parlerò io con la Madre Superiora... poi però quando ti sentirai meglio voglio sapere tutto di ieri.” Con fare da civetta.
La giovane allora andò dalla Madre Superiora per dirle di Tessa e liberarla così dagli impegni odierni in biblioteca.
Ora Tessa era libera dalle sue solite mansioni quotidiane.
Tuttavia l'inquietudine portata da quel sogno nel suo cuore era ancora viva e pulsante, lasciando come un'ombra indefinita nel suo animo.
E quell'agitazione, quel soffuso turbamento, lo vide nei suoi stessi occhi, quando voltandosi verso lo specchio guardò il suo bellissimo riflesso così intriso di una velata ed indefinita paura.