"Dici?" mormorai, poco convinta "Ma, come glielo diciamo? Non so se accetterebbe..." piano, per poi ridere appena "Ma infondo io che ne so? So solo che voglio rivederlo, il prima possibile..".
Eppure continuavo a pensare. Ci sarà pure un modo per togliere ogni dubbio: una cicatrice, un segno che potesse indicarmi se era davvero lui, un segno tangibile che non ero pazza.
Sperai mi venisse in mente qualcosa.
La cosa migliore, sicuramente, era parlare con lui. Magari con calma sarei riuscita a spiegargli la storia del Patto, del fatto che cercavano un sostituto e tutto.
Già, ma perché avrebbe dovuto ascoltarmi? Perché avrebbe dovuto fidarsi di me?
"Forse.." parlai ad alta voce "Bisognerebbe capire come ci è finito lì, chi ce l'ha messo e perché... oltre a cercare di scoprire se è davvero lui..".
Poi Ammone si rivolse ai locandieri, e parlarono del nome.
"Ah, ma che strano.." sarcastica "Credevo si riferisse alla maledizione.." con un finissimo sorriso, per poi tornare a versarmi il vino.
|