Disattivato
Registrazione: 16-09-2012
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Il camino scoppiettante, la pioggia incessante.
Il mio sguardo si perse tra le fiamme, e per un breve ma intenso istante, chiusi gli occhi.
Mi destai dolcemente, ancora pervasa dal torpore della dolce e intensa felicità che avevo assaporato.
Sbattei le palpebre per alcuni istanti, guardandomi attorno.
Lui era lì, accanto a me, che mi teneva abbracciata. Alzai lo sguardo sul suo bel viso addormentato e sorrisi, posandogli un leggero bacio sulla guancia.
Restai ad osservarlo per lunghi istanti, ascoltando il suo respiro.
Mi sembrava di non averlo mai visto così bello come in quel momento.
La pioggia batteva inclemente sul soffitto della Casetta, quasi fosse una musica fatta per cullarci.
D’un tratto, mi accorsi di avere freddo, e mi resi conto che il fuoco del camino accanto a noi si stava esaurendo, dovevo rinnovarlo.
Così, a malincuore, cercai di liberarmi delicatamente dal suo abbraccio, stando attenta a non svegliarlo, e cercai di alzarmi da terra.
Ma lui mi afferrò delicatamente il polso, attirandomi nuovamente a sé, su quel morbido tappeto orientale.
“Dove credi di andare?” sorrise divertito, stringendomi di nuovo.
“Ciao…” sorrisi, cercando il suo sguardo “Credevo dormissi…”.
Lui mi guardò come se avessi detto un’assurdità.
“Oh, perdonate, Altezza..” lo canzonai “Dimenticavo che non dormi mai..” divertita.
Lui mi guardò scuotendo la testa, per poi ridere con me.
Restammo abbracciati per attimi che mi parvero eterni, mentre potevo ascoltare il battito del suo cuore riempire tutto il mio mondo.
Poi, d’improvviso, mi ricordai del motivo per cui avevo tentato di alzarmi.
“Il camino..” mormorai piano “Devo ravvivare il fuoco…”.
Lui si chinò su di me, baciandomi dolcemente le labbra.
“Vado io, resta qui..” sorrise, adagiandomi piano con la schiena poggiata sul prezioso tappeto, senza che io potessi controbattere.
Ma mi guardai bene dal contraddirlo, anzi, mi limitai a voltarmi su un fianco ed osservarlo curare quel fuoco morente, perché potesse scaldarci ancora.
Dopo pochi istanti tornò da me, osservandomi a lungo prima di raggiungermi.
“Va meglio?” sussurrò, chinandosi su di me, che annuii, sorridendo felice.
“Bene..” mormorò, con voce calda e profonda, mentre i miei occhi erano incatenati all’azzurro intenso dei suoi.
E poi sorrise, quel sorriso capace di allontanare ogni dubbio, ogni incertezza, ogni problema.
Tutto scompariva quando mi guardava sorridendo in quel modo.
Potevo sentire le sue mani su di me, che mi accarezzavano dolcemente, facendomi rabbrividire, ma non riuscivo a staccare gli occhi dal suo sguardo, finché non si chinò lentamente su di me, a cercare le mie labbra, per poi intrappolarmi in un bacio eterno e appassionato.
Così ci amammo, ancora e ancora, in quella notte d’inverno, mentre la pioggia incessante continuava a cullarci con la sua musica, finché anche quel camino scoppiettante non andò a morire pian piano.
E la notte lasciò posto al giorno.
Le parole di quell’uomo mi destarono da quel dolce ricordo.
Ma probabilmente era meglio così.
Lo guardai sorpresa da quella domanda, ma era più che legittima infondo, e sorrisi ripensando a quell'incontro.
Portai la testa all'indietro, appoggiandola alla parete e chiusi gli occhi.
"Com'era.." mormorai, sorridendo “Era..” scossi la testa, incapace di trovare le parole “Sembrava lui.. il modo di parlare, di comportarsi…” aprendo gli occhi per sorridere all’uomo del Patto delle Civette di cui non conoscevo il nome “Ho finto di essermi persa, ma non solo.. sono inciampata apposta.. lui mi ha aiutato a rialzarmi e.. sì, insomma.. ha detto esattamente quello che mi aspettavo… mi ha chiesto tipo se ero una ninfa o una cosa del genere.. ma non mi ha riconosciuto..” con un sorriso triste.
“La cosa strana, però.. è che non aveva quella sicurezza di sé, quella spavalderia che lo caratterizzava.. sembrava persino, sì, come imbarazzato, impacciato..” risi appena, osservando il camino, ma in realtà ripensando all’incontro col pastore “Ha detto di non aver mai lasciato la brughiera..” pensierosa.
“Colpo dite?” risi piano “Beh, io ci ho provato, ma sono abbastanza una frana in queste cose.. Persino se parto avvantaggiata come in questo caso…” scossi la testa “Non lo so.. sicuramente devo essergli sembrata una pazza dal modo in cui lo guardavo… chissà cos’ha pensato…” mormorai, come tra me e me.
“Mi chiedo se ho visto solo quello che volevo vedere, o se c’è davvero una possibilità che sia lui…” scossi la testa nuovamente “Sembra tutto così assurdo…”.
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