Quelle parole lette da Tessa.
Erano giuste, o forse la fretta e la paura di essere scoperta l'avevano ingannata.
Ma a risposta di ciò, quei rumori uditi dall'altra parte della porta, seguiti da alcune voci, giunsero opportuni.
“Vi avevo detto di evitare di parlare con lui.” Disse Pirros.
“Signore, abbiamo solo giocato ai dadi...” rispose il carceriere.
“Idioti.” Lo zittì Pirros. “Giocate con un pazzo?”
“Beh, mai visto uno così accomodante e signorile dopo aver perso...” il carceriere “... ne abbiamo parlato fra noi carcerieri... quello deve essere un nobile... lo si capisce subito...”
“Imbecille.” Con disprezzo Pirros. “Non sappiamo nulla di lui. “Potrebbe essere un ladro, un assassino, o magari un traditore. L'unica cosa certa è che è un folle. Isolamento, chiaro?”
“Si...” annuì il carceriere.
Pirros allora lo mandò via ed entrò nella stanza, dove trovò Tessa ad attendero.
“Ah, finalmente una bella visione, dopo il lamento dei condannati e le loro pene...” guardando Tessa “... vi attendevo... sapevo che ci saremmo rivisti...” guardò poi le scartoffie sul tavolo “... perdonate il disordine...” aggiustandole “... ma tra poco i documenti ufficiali andranno aggiornati... vedete la scritta Taddei accanto ad ogni nome di condannato? Ebbene, tra non molto sarà sostituita col nome del nuovo padrone di Capomazda.” Ridendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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