La ragazza di Miral lasciò il suo nascondiglio, senza però gettare la pietra che stringeva in mano.
Intanto la figura a cavallo si avvicinava senza smettere di suonare l'ocarina.
E quando fu a pochi passi da lei, la ragazza poté scorgerne l'aspetto.
Era avvolta da un lungo mantello ed un cappuccio copriva il suo capo.
Ma nel vedere la ragazza pararsi davanti al suo cavallo, la figura smise di suonare e si fermò.
Gettò allora all'indietro il cappuccio, svelando il suo volto.
Un volto che la ragazza di Miral conosceva molto bene.
Era infatti il volto di Guisgard, che come quello di un fantasma brillava sotto il pallore enigmatico della Luna, nel buio impenetrabile della brughiera Capomazdese.