Aneas sorrise e riempì due bicchieri con il vino richiesto dalla ragazza di Miral.
“Dunque” disse, per poi offrirne uno alla giovane “resterò senza modella quanto pare...” sorridendo “... un vero peccato...” guardando la ragazza “... si, un vero peccato...” osservandola tutta, con attenzione.
“La cena è pronta, milord.” Arrivando la servitrice.
Ma proprio in quell'istante, dall'esterno, si udì il sibilo del vento.
Lento e lamentevole.
La sera era ormai giunta ed un'aria spettrale era scesa sulla brughiera.
Poi, ad un tratto, quel sibilo per un momento mutò.
Come un basso ululato, ma grottesco e stridente.
E nell'udirlo la servitrice sbiancò.
“Milord...” mormorò.
Aneas si voltò e la guardò con i suoi occhi azzurri ed enigmatici.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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