Pirros restò turbato da quelle parole di Tessa.
“E sia...” disse sedendosi “... attenderò qui... il mio nome? Arcan... Arcan Pirros, ufficiale di lord Gvineth... e per causa sua sono ricercato...” scuotendo il capo.
Poi a quelle parole della ragazza Edwig annuì.
“Si, chiamerò adesso stesso Mertin...” mormorò “... sorveglierà il carcere e ci farà avere notizie...” ed uscì.
“Posso chiederti cosa farai una volta che quel prigioniero sarà fuori dalla prigione?” Chiese Pirros a Tessa. “Ammesso che sopravviva...”
Intanto, nel carcere, la maschera di ferro aveva bevuto il contenuto della fiala lasciata da Tessa.
Un attimo dopo era già steso come morto a terra.
Il rumore attirò un carceriere che lo chiamò più volte ed al suo silenzio entrò nella cella.
Poco dopo fu chiamato il capo sostituto del carcere, messere Caffon, col medico.
“Dunque?” Chiese Caffon.
“E' morto.” Sentenziò il medico.
“La causa?” Domandò Caffon.
“Un'emorragia interna credo.” Mormorò il medico. “Dovuta a vari fattori. Dopotutto un uomo non è fatto per vivere recluso come una bestia.”
“Eppure godeva di ottima salute” fece Caffon “e credo fosse anche giovane.”
“Vi ho detto...” scuotendo il capo il dottore “... un uomo non può resistere molto in tali condizioni...”
“Tuttavia devo essere certo del decesso.” Caffon guardando il corpo del prigioniero. “E' mia responsabilità che esca da qui morto.”
“Fidatevi, è morto.” Disse il medico. “Morto davvero. Compilerò io stesso il documento del decesso.”
“Bene.” Annuì Caffon.
“Perchè non gli togliamo la maschera, signore?” Un carceriere a Caffon. “Per curiosità...”
“Non è possibile.” Rivelò il medico. “La maschera è chiusa attorno al capo da una serratura interna e molto sottile, poggiata sulle tempie. Tentare di aprirla senza chiave finirebbe per recidere i nervi e sfigurarlo. E sinceramente mi sembra di profanare un cadavere così. Chiunque gli abbia messo quella maschera si è poi assicurato che nessuno potesse più toglierla.”
“Sono d'accordo.” A lui Caffon. “Quest'uomo si porterà i suoi segreti nella tomba. Che Dio ne abbia pietà. Bene, portatelo al Lagno, dunque.” Ordinò poi ai carcerieri.
Furono sparati poi alcuni colpi di mortaio, come era usanza fare in caso di decesso di un prigioniero.
Poco dopo un carretto lasciò il carcere.
Era diretto al Lagno, per gettarvi dentro un sacco.
Un sacco contenente il corpo del misterioso prigioniero.
Mertin osservò tutto e corse poi verso la casa di Edwig, per avvertire lei e Tessa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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