La ragazza di Miral seguì la vecchia servitrice e fu così sistemata in una stanza per la notte.
Era comoda ed accogliente.
Rimasta poi sola, la giovane cominciò ad udire un suono.
Un suono inconfondibile.
Era infatti quello dell'ocarina, suonata con malinconia da Aneas.
E mentre quelle note si diffondevano nella villa, quel lento lamento nella brughiera, quasi soffocato ora dal sibilo del vento, sembrava fargli eco.
Come se il suono e quella lamentazione parlassero un linguaggio comprensibile solo ad essi.
E così la ragazza cadde addormentata, in un sonno senza sogni.
Riaprì gli occhi ed ancora il canto malinconico dell'ocarina si librava nell'aria.
Ma non era più nella stanza di quella misteriosa villa.
Si trovava nel letto della sua casetta, dove si era addormentata dopo aver lasciato Icarius al piano di sotto, accanto al camino.
Era giorno ormai.
Aveva dunque sognato?
La villa, Aneas, quel sinistro lamento e tutto il resto?
Solo un sogno?
Eppure così reale?
O forse era stata una visione, un incanto?
O chissà, solo una delle tante illusioni della brughiera.
Intanto l'ocarina di Icarius continuava a suonare, accompagnata dal soffio del vento su quelle lande.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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