"Lasciatemi sola con lui", dissi a tutti i presenti nella stanza.
Rimasti soli, presi un vecchio sgabello e mi sedetti vicino al prigioniero.
"Non sapete proprio niente di quello che sta succedendo qua fuori?" gli chiesi e, intuendo la risposta, proseguii "Capomazda ha perso il suo ultimo Duca. Era Guisgard Taddei. La città è stata contesa da molti: da Lord Gvineth, da Cimmiero... " feci una pausa, mi alzai e mi avvicinai alla finestra.
"Avete mai sentito parlare della Gioia dei Taddei? È una sorta di maledizione che colpisce tutti gli appartenenti a questa stirpe. Anch'io, a quanto pare, sono una Taddei. Non so di che grado e di che provenienza. So solo che qualcuno, quando ero piccola, mi abbandonò per salvarmi la vita e ora sono solo Tessa del Convento."
L'alba stava per sorgere.
"Vi ho sognato, Messere. Ho sognato che chiedevate aiuto. Siete vestito da nobile, siete mascherato e vi hanno rinchiuso in un carcere abbandonato da Dio e dagli uomini. Non pensate che sarebbe stato più facile uccidervi? Per quale motivo tenervi in vita? Siete forse una persona importante? Siete forse anche voi un Taddei o qualcuno strettamente legato ad essi?" mi allontanai dalla finestra per tornare da lui.
"Chiunque voi siate, messere, so che non siete stato chiuso lì dentro per colpa, ma per comodo di qualcuno. E forse, è arrivato il momento di togliere quella maschera"
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden.
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