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Vecchio 13-03-2015, 19.18.04   #1324
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il prigioniero dalla maschera di ferro ascoltò attentamente ogni parola di Tessa, senza togliere mai i suoi occhi da quelli della ragazza.
E quando lei si avvicinò per un momento alla finestra, lui la seguì con lo sguardo fino a quando non tornò di nuovo accanto al letto.
“Mi parlate di politica, di duchi e di impostori...” disse “... dei Taddei e delle loro maledizioni... io ignoro tutto e non ricordo altro che la mia prigionia in quella galera di pietra e dolore... come se tutta la mia vita altro non fosse che quella cattività... a me non interessa dei Taddei e neanche dei loro avversari... quanto alla maledizione di cui dite, io ho già questa” indicando la pesante maschera che aveva sul volto “e mi basta. Volete aprirla? E come? Il medico della prigione una volta mi spiegò che era chiusa da una serratura stretta attorno alle mie tempie. Qualsiasi fabbro o maniscalco nel tentativo di toglierla avrebbe ridotto in poltiglia il mio cervello.” I suoi occhi azzurri ed inquieti erano in quelli verdi e grandi di Tessa. “Mi chiedete perchè io sia stato rinchiuso con questa maschera sul viso? Me lo sono chiesto tante volte anche io... forse sono un ladro, o un assassino... chi può dirlo... magari marchiato a sangue e a fuoco, col volto sfigurato...” rise per un istante “... e forse voi dovreste aver paura... potrei anche farvi del male, visto sono un prigioniero la cui unica preoccupazione dei miei carcerieri era quella di tenermi segregato e lontano dai miei simili notte e giorno...” tentò di alzarsi, ma il veleno lo rendeva ancora un po' debole.
Ma riuscì comunque a sedersi sul letto, stando così più vicino alla giovane.
“Forse dovreste fuggire...” mormorò senza smettere di fissare i suoi occhi ed il suo volto “... mi credete un vostro parente? Magari un cugino o chissà, forse un fratello?” Sorrise beffardo. “Guardatemi... i nobili e i potenti intimoriscono i nemici, per questo vengono uccisi... se fossi un Taddeo mi avrebbero già tolto di mezzo... che senso ha tenermi in vita segregato, col pericolo che qualcuno, come avete fatto voi, mi confonda con un fantasma e mi liberi?” Scosse il capo. “No, sono fandonie... magari sono davvero solo un criminale... senza nome e senza volto... e voi davvero dovreste aver paura di me...” portò le mani con un gesto improvviso, ma infinitamente lieve e delicato, vicinissimo al volto di Tessa, per poi sfiorarlo con una carezza breve e dolcissima.
Le mani erano ormai sul capo della ragazza e avrebbe potuta ucciderla in mille modi se avesse voluto.
Spezzandole il collo o strangolandola.
Ma quelle mani si avvicinarono invece al cappuccio che lei ancora indossava e lo fecero calare lentamente, mostrando finalmente i capelli della ragazza, che come pendagli scesero ad incorniciarle il volto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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