“Dio” disse il Priore Tommaso ad Elisabeth “Ha sempre pietà di chi opera il Bene.” Con tono sicuro. “Voi andrete dunque a corte, ma senza chiedere o curarvi del pittore. Sarà lui a venire da voi.”
Il Priore parlava con la medesima certezza che mostrava nel discorrere di Teologia e filologia.
Egli sembrava avere una risposta a tutto, senza titubanze.
Come se conoscesse gli uomini.
Soprattutto quelli meschini e miserevoli, abituati alla mediocrità.
Come se le loro miserie, le loro debolezze, le loro colpe fossero i trattati ed i dogmi delle sue conoscenze più profonde.
“Il nostro pittore” continuò il religioso “è un uomo che vive per apparire. Credo abbia scelto la pittura non tanto per passione o estro, ma solo perchè gli sembrava più adatta nel procurargli piaceri e consensi. Una bella donna come voi in una corte si riconosce come un rubino fra bottoni di legno. Vedrete, sarà lui a trovarvi.” Annuendo. “Ora andiamo. Io mi fermerò in una taverna in città, magari poco lontana dal palazzo Ducale, dove attenderò vostre notizie, mentre voi tornerete al castello che fu di vostro marito. Lì vi presenterete a chi controlla adesso il maniero e comincerete la vostra recita di moglie sola ed abbandonata, decisa a giurare fedeltà al nuovo duca e con la speranza di essere accolta a corte per la misericordia del suo nuovo signore.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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