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Vecchio 16-03-2015, 02.28.50   #1374
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Tessa ed Edwig lasciarono il convento e tornarono quando ormai era sera all'abitazione della guaritrice.
E qui restarono sconvolte dallo spettacolo che si mostrò ai loro occhi.
L'intero giardino appariva devastato e tutto all'interno dell'abitazione era sottosopra.
Qualcuno era stato là ed a farne le spese era stato Pirros.
L'uomo mostrava lividi e tagli, segni di percosse e torture che gli erano state inflitte, per poi essere appeso ad una trave ed impiccato.
Mentre Tessa era visibilmente sconvolta, Edwig si fece coraggio e tirò giù il corpo penzolante dell'uomo.
“Credo siano stati gli uomini del nuovo duca...” disse la guaritrice alla ragazza in lacrime “... Pirros era un seguace di Gvineth e la caccia a lui ed ai suoi è tutt'ora aperta...” scuotendo il capo “... mi chiedo piuttosto cosa abbia detto ai suoi carnefici prima di morire... direi di seppellirlo come si fa con ogni buon Cristiano...” fissando Tessa “... lo farò io, tu va a riposarti, così ti calmerai... ti porterò una mia tisana alle erbe... ma questo posto non è più tranquillo... potrebbero tornare, pensando che anche noi siamo complici o simpatizzanti di Gvineth... prima dell'alba dobbiamo lasciare questa casa...”
Intanto, al convento, l'uomo dalla maschera di ferro era rimasto a lungo nella sua camera, a riflettere sugli ultimi accadimenti ed anche sulle parole di Tessa.
Poi, quando ormai l'ora era tarda, prese un mantello col cappuccio e senza farsi vedere scese nel giardino del convento, dove le monache avevano verdure ed ortaggi coltivati per il sostentamento del chiostro.
Ma poco dopo udì un campanellino.
Rapido allora si nascose tra i cespugli e vide qualcuno camminare.
Era un uomo di mezz'età, con un campanellino al collo.
Raccolse alcune verdure e ne riempì un paio di ceste, che poi lasciò davanti ad una porta di legno.
Ma mentre lo fissava, la maschera di ferro con un piede calpestò un arbusto.
“Ci è là?” Voltandosi l'uomo col campanellino. “C'è un ladro? Le suore dormono a quest'ora!” Prendendo un bastone.
“Non sono un ladro...” mostrandosi l'ex prigioniero “... sono qui grazie alle cure ed alla misericordia delle monache...”
“Chi siete?” Domandò l'uomo. “Perchè quel cappuccio? Rispondete!”
“Sono uno dei tanti che chiedono riparo in un monastero...” mormorò la maschera di ferro “... e voi perchè portate quel campanellino?”
“Sono il giardiniere...” rispose l'uomo “... mi occupo delle verdure, degli ortaggi e curo le piante del chiostro... questo campanellino serve per avvertire le monache della mia presenza, poiché non è permesso loro di avvicinare uomini.”
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