Tessa scese nel chiostro e portò via l'ex prigioniero, mentre il giardiniere annuiva alle parole della ragazza.
“A presto, amico mio...” disse la maschera di ferro all'uomo mentre andava via con Tessa “... avete visto? Ho una dama che si occupa di me. Fortunato, vero?” Divertito.
Tornarono così nella sua camera.
“Quanta premura...” mormorò l'ex galeotto, togliendosi il cappuccio “... non avevate detto che mi occorreva dignità? Che non dovevo piangermi addosso? Beh, sono uscito ad assaporare la libertà.” Sorridendo con fare Guascone. “Eravate in pena per me, forse?” Fissandola. “Guardate che godo di ottima salute.” Per poi avvicinarsi a lei. “Cosa vi spaventa, dunque? Che mi scoprano? E che voi ci andiate di mezzo?” I suoi occhi enigmatici erano in quelli verdi di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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