Clio lasciò la sua stanza e raggiunse il cortile di quel palazzo, dove si trovavano già gli altri ad attendere.
Poco dopo, accompagnato da uno di quegli individui, apparve una figura.
La giubba verde, i pantaloni di un nero lucido, gli alti stivali ed un mantello di porpora vivissima.
Clio lo guardò.
Era Guisgard.
Era tornato.
I suoi occhi, il volto fiero, quel sorriso sicuro, i capelli scuri.
“Nessuno potrebbe negare...” disse Rodolfo nel vederlo “... nessuno potrebbe pensare che si tratti di un impostore...” guardò Clio e gli altri “... andiamo... Capomazda attende il suo duca...”
E lasciarono quel luogo, diretti nella capitale.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|