Altea prese la lettera, ruppe la ceralacca e cominciò a leggerne il contenuto:
“Le vicissitudini della vita sono arcane, mutevoli ed imprevedibili alla conoscenza umana. Tempo fa, durante un colloquio a Suession, nella sua corte itinerante a Villa degli Spinati Mericani, Sua Signoria lord Austero mi parlò ancora una volta di ciò che lo affliggeva.
La perdita di suo nipote, ancora bambino, rapito a Sygma per intimare ai Capomazdesi di avanzare altre pretese su quella terra, era una piaga insanabile per lui. Per questo io e messer Arcopino, Gran Maresciallo di Corte, avanzammo l'assurdo proposito di portare a corte un sosia.
Un qualcuno da spacciare per il rapito rampollo e intimorire ribellione da parte del suo instabile ed infedele vassallo lord Cimmiero.
Scegliere un giovane in tutto e per tutto somigliante a come oggi la gente immagina sia diventato Guisgard se fosse ancora vivo.
Sua Signoria però appariva perplesso ed io decisi di lasciar cadere quel mio audace proposito.
Ma giorni fa, durante una battuta di caccia nella brughiera, l'ho veduto.
Un giovane in tutto e per tutto simile al ritratto di Guisgard che figura nella Sala dei Migliori.
Certo, il ritratto raffigura un fanciullo, mentre il giovane nella brughiera era poco più di un adolescente, ma posso giurare che egli poteva senza alcun dubbio essere scambiato per Guisgard ormai cresciuto.
Mando però a voi questa missiva, lord Gvineth, poiché nonostante la giovane età siete già stato nominato signore delle vostre terre.
Ed essendo imparentato con i Taddei di certo sarete fedele a quel casato per sempre, al punto d'essere degno di poter custodire tale segreto.
Messer Albano”
“E' un documento risalente a tredici anni fa...” disse Frate Severo dopo aver ascoltato la dama leggerlo “... e forse, per essere conservato qui, non sarà stato preso in considerazione da lord Gwineth a quei tempi...” fissando Altea.