Cimmiero rise a quelle parole di Elisabeth.
“Sciocchezze.” Disse divertito. “Una donna non può giudicarne un'altra, diceva l'Austero. Neanche se stessa.” Con occhi lussuriosi. “Lasciate dunque decidere me chi è degna di essere da me favorita. Quanto al castello di quel cane di De Gur...” si voltò verso Samondo “... a chi lo abbiamo concesso?”
“Ancora a nessuno, milord.” Rispose il consigliere.
“Bene.” Annuì Cimmiero. “Allora se ne sarete degna potrei anche decidere di offrirvelo come dono.” Baciando ancora la mano di Elisabeth.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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