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Vecchio 19-03-2015, 00.16.24   #1517
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Rodolfo ed Altea arrivarono nella Sala dei Ritratti e vi trovarono il presunto duca e Clio.
“Non immaginavo” disse Rodolfo “che voi due vi conosceste già.” Fissando la dama de Bastian e la mercenaria. “A volte la vita genera davvero strane e curiose circostanze.”
“I miei omaggi, milady.” Con un cenno del capo Icarius ad Altea.
In quel momento però si udì qualcuno parlare ad alta voce e poi correre.
Un attimo dopo la porta della sala si aprì ed un bambino entrò correndo, inseguito da una suora intento a richiamarlo.
“Fermati, discolaccio!” Gridò la monaca. “Che Dio mi perdoni!” Si accorse dei presenti, tra cui il duca. “Oh, vogliate scusarmi, milord...”
“Che modi sono questi?” Con tono severo Rodolfo.
“Ehi, Guisgard!” Esclamò il piccolo, per poi correre verso il presunto duca.
“Vieni qui, birbante!” La suora al bambino.
“Portate via questo bambino, sorella.” Infastidito Rodolfo.
“Lasciate stare, vi prego.” Icarius a questi. “Mi conosci davvero?” Rivolgendosi poi al piccolo.
“Certo!” Annuì il bambino. “Ovvio che ti riconosco! Sei Guisgard!”
Icarius sorrise e gli accarezzò i capelli.
“Perchè non vieni più a trovarci all'orfanotrofio?” Chiese il piccolo.
“Siamo dell'orfanotrofio di San Giuseppe, milord.” Disse la suora. “Venivate spesso a trovare i bambini.”
“Sua Signoria ha trascorso momenti difficili, sorella.” Fece Rodolfo. “Meglio che portiate via il bambino.”
“Un momento soltanto, vi prego.” Con un cenno della mano Icarius.
“Hai sempre la tua ocarina?” Domandò il bambino.
“Certo...” annuì il presunto duca “... è sempre con me...” estraendola da una tasca.
“Mi suoni la filastrocca che ci piace tanto?” Sorridendo il piccolo. “Quella che suonavi per farci addormentare, dopo averci raccontato una delle tue storie.”
“Sorella, vi prego, portatelo via adesso.” Insofferente Rodolfo.
“Questa è l'unica filastrocca che conosco...” Icarius, per poi cominciare a suonare e recitare.
“Si, è lei!” Felice il bambino. “E' proprio questa!” E abbracciò forte il pastore. “Ci sei tanto mancato, Guisgard!”
“Ora basta!” Rodolfo, tentando di afferrare il bambino. “Sua Signoria deve riposare!”
“Aspettate.” Disse Icarius, tenendo il bambino stretto a sé. “Non mi sta dando alcun fastidio e comunque non ha fatto nulla di sconveniente.”
Rodolfo mostrò un lieve inchino e fece un passo indietro, nonostante il disappunto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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