“Si, solo a chi si ama davvero...” disse Icarius a Clio “... solo a loro è concesso avere l'alba ed il tramonto...”
“Sono perduto...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... mi hanno strappato il volto e rubato il nome... i miei avversari mi inseguono, i nemici mi braccano e gli empi banchettano alla mia tavola... anche la mia spada hanno portato via... chi piange sulla mia tomba vuota? Chi si rammarica per la mia cripta senza più un nome? Perchè mi Hai reso re, per poi lasciarmi in balia dei miei rivali? Ascoltami, Pastore di Afragolignone... piega i Cieli e scendi sulla Terra per liberarmi da questa prigionia... cavalca i venti e confondi le Tue parole con le saette e i fulmini... liberami, o Signore... ed io canterò la Tua Gloria dall'Elsa al Volotronus... per tutta Sygma ed in ogni dove a Capomazda...”
“Chi è là?” Voltandosi di scatto Icarius.
“Oh, perdonatemi, milord...” era un vecchio servitore “... non mi ero accorto della vostra presenza...”
“Cosa recitavate?”
“Perchè vi rivolgete a me dandomi il voi, milord?” Stupito il vecchio.
“Si, giusto...” mormorò il pastore “... cosa recitavi poco fa?”
“Era un Inno scritto dal duca Ardeliano...” rispose il servitore “... vengo ogni sera qui a recitarne qualcuno...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 20-03-2015 alle ore 02.04.41.
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