Tessa restò sorpresa, quasi sbigottita, dalle parole del vecchio.
E la stessa reazione la ragazza poté leggere negli occhi del prigioniero.
“Edmond...” disse questi “... Edmond?” Ripetè, per poi fissare prima Tessa e poi Vecia.
“Si, Edmond!” Esclamò il vecchio. “Cos'è, hai scordato il tuo nome, fanfarone? O forse fa parte del modo che hai trovato per uscire dai nuovi guai in cui sicuramente ti sarai cacciato? Come quello scialle attorno al capo!” Scuotendo il capo.
“Ehm, Oldano...” intervenne Vecia “... forse ti starai confondendo...”
“Credi che non riconosca più mio nipote?” Sbottò l'anziano.
“Perdonatelo, è un po'...” a bassa voce Vecia al prigioniero e a Tessa “... confuso, ecco...” sorridendo.
“Allora, dimmi...” il vecchio al prigioniero “... in quale nuovo casino sei finito? La moglie di chi stavolta hai traviato? Eh? O forse sei pieno di debiti fino al collo?”
“Guardate che vi sbagliate...” fece il prigioniero “... io mi chiamo Bernard...”
“Bernard!” Stupito il vecchio. “Capisco che sei nei guai, ragazzo, ma potevi sceglierti un nome migliore!” Scuotendo il capo Oldano. “Se mi chiamassi così mi sentirei depresso ogni giorno!” Si accorse finalmente di Tessa. “E lei?” Stupito. “Chi è lei?” Indicandola.
“Ecco...” mormorò il prigioniero.
Ma Oldano scoppiò a ridere.
“Finalmente!” Divertito il vecchio. “Finalmente hai messo la testa a posto, ragazzo!” Senza smettere di ridere. “E che bella moglie ti sei trovato! Davvero bella!”
“Veramente non è...” tentò l'ex galeotto.
“Benvenuta a casa nostra, ragazza!” Avvicinandosi Oldano a Tessa. “Anzi, casa anche vostra da oggi!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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