Lo ascoltavo rapita e d'un tratto il tempo sembrò essersi riavvolto, non per riportarmi alla storia d'Amore con Guisgard, ma molto più indietro.
Sembrava uno di quei pomeriggi primaverili di un tempo lontano, in cui la vita sembrava non dover cominciare mai.
Lo vidi ai piedi di un vecchio albero, ai margini del bosco e sorrisi, sembrava così assorto nel libro che teneva tra le mani.
Cos'avrei dato per essere parte dei suoi pensieri.
Ma con tutte le ragazze che gli cinguettavano intorno, non avrebbe certo mai guardato me.
"Ciao.." Gli sorrisi, una volta avvicinatami a lui.
Lui alzò gli occhi dal libro e mi sorrise, facendomi mancare il fiato "Ciao.." facendomi segno di sedermi accanto a lui.
Non me lo feci ripetere due volte, ed osservai il libro, cercando di scorgerne il titolo.
"Che stai leggendo?" Gli chiesi, incuriosita.
"Un romanzato cavalleresco..." Alzando gli occhi su di me.
"Bello.." Esclamai "E parla dei cavalieri della tavola rotonda?" Con aria sognante.
Lui scosse il capo "No, dei paladini di Carlo Magno.." Porgendomi il libro con un sorriso.
Io lo presi dalle sue mani, che per un breve istante sfiorarono le mie.
Dopodiché lo aprii e iniziai a leggere.
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese io canto..." Sorrisi 'Sembra promettente..." Leggendo in silenzio l'intera pagina.
Quando alzai gli occhi su di lui notai che mi stava guardando e distolsi lo sguardo, arrossendo appena.
"Il tuo maestro non te l'ha fatto leggere?" Stupito lui.
Io scossi la testa "No, predilige gli autori dell'Antichità..." Senza togliere gli occhi dal libro "I romanzi cortesi li leggo per i fatti miei, di solito, quando ho tempo.." Mormorai.
"Beh, allora tienilo..." Gaiamente lui "Me lo ridarai quando hai finito...".
Io lo guardai stupita "Icarus io.. Davvero?" Con gli occhi spalancati.
Lui annuì "Ma certo..." Sorrise "Così magari quando lo leggerai penserai a me..." Mi fece l'occholino, per poi ridere divertito.
Mi dovetti mordere la lingua per non dirgli che pensavo già a lui, continuamente.
Ma nascosi le emozioni che provavo dietro un sorriso divertito a mia volta: sapevo che stava scherzando, e che mi avrebbe presa in giro in eterno se si fosse accorto di quanto mi avevano colpito quelle parole.
Così mi limitai a sorridere, scuotendo la testa, diverta.
"Allora grazie..." Esclamai "Lo comincerò stasera stessa..".
Quanti pastori ti citano l'Orlando Furioso?
Pensai, divertita, senza però esprimere ad alta voce il mio pensiero.
Mi lasciai andare all'indietro , finendo sdraiata su quel mantello, con le braccia incrociate dietro la testa.
E poi sorrisi, osservando Icarius "Che storia romantica..." Mormorai, dolcemente.
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