Teofilus ascoltò con attenzione ogni parola di Altea e sbiancò nel leggere la lettera.
“A me sembra assurdo...” disse poi “... un sosia? Un sosia uguale a tal punto al duca da essere scambiato per lui?” Era esterrefatto. “Ma come può essere possibile? Voi nell'aspetto non avete trovato nulla di diverso, eppure lo conoscete da sempre... dunque sarebbe così simile al duca? Fino a questo punto? Non so cosa pensare... io conoscevo messere Albano e so che era persona giusta e fedele al casato dei Taddei... dunque non dubito sull'autenticità di questa lettera... egli però è morto e non può dirci altro... forse la chiave di tutto è messer Rodolfo... se davvero a corte è giunto un sosia, lui lo sa di certo... ma mi chiedo... c'entra sempre lui col falso funerale? C'è il suo zampino anche nella farsa della cripta vuota? Naturalmente tutto ciò vale solo se davvero quell'uomo è il sosia di lord Guisgard... e noi dobbiamo scoprirlo...” guardando Altea.
In quel momento entrò qualcuno.
“Oh, perdonatemi...” imbarazzata Simoinin “... ero venuta a cercare una cosa che ho perduto, ma credevo non vi fosse nessuno... scusatemi, vi prego... non accadrà più...” con un inchino.
“Non preoccuparti.” A lei Teofilus. “Non è accaduto nulla, tranquilla.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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