Mi illuminai nel vedere i suoi occhi schiudersi lentamente, quasi stessi assistendo ad un prodigio.
Ed in un certo senso lo era visto che avevo creduto a lungo che non li avrei mai più rivisti.
Poi sorrisi a quelle parole, e lo osservai sgranchirsi, avevamo dormito completamente vestiti, e non era certo la cosa più comoda del mondo.
Infine quel bacio leggero, e il suo sorriso, come invidiavo il suo sorriso, così innocente ed ignaro.
Lo attirai a me e lo baciai, assaporando avidamente le sue labbra per interminabili istanti, quasi volessi essere partecipe della sua spensieratezza che io non conoscevo più da moltissimo tempo.
Poi mi rifugiai nuovamente tra le sue braccia.
Sapevo bene cosa mi aspettava, lo avevo vissuto mesi prima, sapevo in che abisso rischiavo di sprofondare, e quanto desiderassi farlo, pur sapendo che mi avrebbe distrutto.
Bramavo e temevo quell'oscurità, che mi avrebbe portato a non provare più niente, ad un'alienazione totale e profonda, dove non esistono emozioni, e perciò non esiste il dolore.
Era quello che volevo, che desideravo disperatamente, e nello stesso tempo ciò che temevo di più.
Sapevo che la palestra non sarebbe mai bastata, per quello scendevo in quella bettola a Miral, per quello non evitavo nemmeno una rissa nelle osterie, per quello combattevo guerre di cui non mi importava niente: per non essere costretta ad ascoltare quel dolore, la cui voce stordivo con il vino e con il sangue.
Ora però era di nuovo lì, reclamando la mia anima.
Chissà, magari lui riuscirà a salvarmi da quell'oscurità, lui che è pura luce.
O magari invece l'unica che può salvarmi è la stessa che si lascia andare, come posso vincere una guerra che non ho alcuna intenzione di combattere?
Lui aveva avuto solo un assaggio di quella profonda e intensa oscurità che cresceva dentro di me, nutrendosi della mia anima.
E come era naturale, non aveva compreso. Come poteva, dopotutto?
Non avrebbe mai dovuto conoscere una simile atrocità.
Chiusi gli occhi, con la testa appoggiata sulla sua spalla.
"Raccontami il tuo sogno, ti prego.." mormorai "Io.. io non faccio che incubi da molto tempo.." sospirai, con una tristezza infinita "E quella nave volante? Poi mi sono addormentata ieri sera... l'ha trovato il Tesoro che cercava?" alzando gli occhi tristi su di lui.
Non sapevo se sperare o meno che riuscisse a leggermi nell'anima.
Perché se ci fosse riuscito, mi avrebbe guardato nello stesso modo?
Forse era meglio che non sapesse, che non conoscesse la parte più oscura del mio essere, non volevo che la mia oscurità distruggesse o anche solo scalfisse la purezza della sua luce.
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