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Vecchio 30-03-2015, 16.11.29   #1852
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Finalemente Simonin se ne andò e io potei lasciarmi andare a quella passione che ci guidava l'uno verso l'altra.
E quando quella marea incontrollabile e travolgente si placò, restai abbracciata a lui, per lunghissimi istanti in cui riuscii a non pensare a niente.
"Lo farei davvero, sai.." alzando lo sguardo su di lui "Scappare con te, trovare un lugo che sia solo nostro dove poter essere felici..." sospirai, per poi baciare dolcemente la sua spalla su cui ero appoggiata, e tornare a rifugiarmi tra le sue braccia.
"Ma ora devo vendicare Azelle..." fissando un punto lontano e indefinito nel vuoto "Glielo devo.." mormorai, per poi scuotere la testa.
"Ora ci sarà il suo odiato patrigno a stracciarsi le vesti, quando le ha reso la vita impossibile... e avrà un lugubre e triste funerale come non avrebbe mai voluto.. dove tutti andranno a fare le condoglianze propio a chi la detestava..." in un sussurro.
Certo, non potevo fermare tutto quello, potevo solo renderle giustizia poi mi ricordai che ovviamente Icarius non sapeva nulla di lei.
"Sai.." alzando nuovamente lo sguardo su di lui "La sera in cui la conobbi aveva appena scoperto chi era il suo vero padre... per quello era andata in quella taverna poco raccomandabile.. era sconvolta... aveva sempre sospettato di non essere figlia del barone di cui portava il nome, il marito di sua madre, visto il modo in cui lui la trattava, a differenza dei suoi due fratelli più piccoli... ma quel giorno aveva origliato per caso una conversazione e scoperto la vera identità di suo padre.. la cosa l'aveva sconvolta... era un semplice falegname, di cui sua madre si era follemente innamorata in gioventù... lui sapeva di avere una figlia ma la madre non gli aveva mai permesso di vederla.." parlavo a voce bassa, accarezzandolo dolcemente, quasi fosse un antidoto alla tristezza che poteva trovarmi ancora.
"Da allora diventammo amiche e un giorno lei prese coraggio e mi chiese di accompagnarla alla bottega di quel falegname, che in tutti questi anni non aveva fatto altro che sperare nel ritorno di sua madre..." sorridendo appena, quella storia mi era sempre parsa tremendamente triste "La abbracciò, e io li lasciai soli, dato che avevano tante cose di cui parlare..." sospirai "Dopo qualche tempo, però, lui morì per una malattia.. e lei lo seppe solo all'ultimo.." gli occhi mi si inumidirono appena "Ricordo il giorno del funerale, in una piccola chiesetta semideserta... lei scese dalla carrozza col cappuccio sulla testa, mi vide, e mi crollò tra le braccia..." mentre una lacrima mi rigava il viso, come ogni volta che ripensavo a quel giorno "E durante il funerale mi guardò di soppiatto ridendo piano, tra le lacrime che le deturpavano il bel viso e mi disse che una tale lagna lei non l'avrebbe mai voluta..." ridendo piano, ricordando la sua espressione poco consona alla situazione in cui ci trovavamo, per poi scuotere la testa, sorridendo.
"Era meravigliosa.. bellissima, divertente, seducente come nessuna... riusciva a far arrossire anche il più spregiudicato degli uomini di corte.. eppure pochi potevano vederla veramente... non aveva problemi a mostrare il suo corpo, anzi... l'ultima volta che l'ho vista posava praticamente nuda per il pittore di corte..." sorrisi "Ma ha permesso davvero a pochissime persone di vedere la sua anima, aveva troppa paura che se l'avesse fatto nessuno avrebbe compreso.. e io mi ritengo una privilegiata a conoscerla per ciò che era davvero, perché ai miei occhi era ancora più bella..".
Sospirai "Vendicherò la mia amica..." mormorai, quasi a me stessa "A cominciare dalla spia..." pensierosa "Lo sai qual'è il modo migliore per sconfessare una spia? Creare una notizia falsa, fare in modo che lei lo sappia e, credendola vera, agisca di conseguenza..." sorridendo appena "Dobbiamo trovare la notizia falsa che faccia al caso nostro..".
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