Disattivato
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Dischiusi gli occhi lentamente, come se mi costasse grandissima fatica riprendermi da quel meraviglioso e appagante torpore.
In quei lunghi e dolorosi mesi non avrei mai creduto che la vita potesse donarmi ancora una felicità e un Gioia tanto profonde, credevo che la cosa migliore che mi potesse capitare fosse un istante di oblio, un istante senza quel dolore martellante che non mi aveva mai lasciato.
Ma poi lo vidi lì, assopito accanto a me, che mi teneva ancora stretta, quasi avesse paura che potessi scappare, ma io sapevo che non sarei andata da nessuna parte, mai, sapevo che quello era il mio posto: al suo fianco.
Non sapevo perché, non sapevo come, ma era tornato da me, qualunque nome portasse, dopotutto era quello il nome che portava quando aveva rubato il mio cuore.
Quanto amavo svegliarmi al suo fianco, e quanto avrei voluto farlo ogni mattina della mia vita.
Potevo sentire il suo respiro regolare, era così bello, con un'aria così serena che restai per lunghi istanti a guardarlo.
Leggeri raggi di un pallido sole, velato dalle nuvole illuminavano parzialmente la sfarzosa stanza.
Aprii gli occhi lentamente, senza rendermi immediatamente conto di dove mi trovassi.
Ma poi vidi i suoi occhi che mi sorridevano "Buongiorno.." mormorai, sbattendo le palpebre ancora assonnate.
"Buongiorno.." mi rispose lui, con un sorriso.
Gli sorrisi a mia volta, allungando appena una mano per sfiorare il suo bel viso.
Era bello vederlo così rilassato, avevo sempre paura di svegliarmi e non trovarlo accanto a me.
Lui mi attirò a sé, tenendomi abbracciata in silenzio, mentre accarezzava dolcemente i miei capelli.
Io chiusi nuovamente gli occhi, immersa in quella pace che mi era sempre sembrata un miraggio, mentre potevo sentire il battito del suo cuore.
D'un tratto, trasalii, alzandomi di scatto a sedere: realizzai che non eravamo nella mia casetta, ma nel suo letto a corte.
E allora rammentai ogni cosa, il ballo, il mio stratagemma, la passeggiata al chiaro di luna.
"Mi sono addormentata.." esclamai "Devo andare...".
Ma non riuscii a dire altro che lui mi attirò a sé "No.." con la sua voce calda e profonda "Resta con me..".
Io mi abbandonai a quell'abbraccio, ridendo appena.
"Lo sai che devo andare.." mormorai, anche se non volevo lasciarlo "Azelle si starà chiedendo dove sia finita...".
Lui rise "Azelle? Questo ti preoccupa?" ridendo "Credo che lei sappia esattamente dove sei...".
Risi con lui, perché sapevo che aveva ragione.
"Resta con me.." ripeté "È così bello averti qui...".
Io risi, nervosamente.
"Non dire stupidaggini..." fissando un punto lontano e indefinito nella stanza, perché lui non potesse incrociare il mio sguardo "Lo so bene che il mio posto non è qui..." sussurrai piano "Il mio nascondiglio mi aspetta..." sforzandomi di sorridere.
Senza dire nulla, lui cercò dapprima il mio sguardo, poi le mie labbra con le sue, per baciarmi appassionatamente.
Un bacio capace di togliermi il fiato, di farmi dimenticare ogni incertezza, ogni dubbio, ogni pensiero inquieto.
Esistevamo soltanto noi, e il nostro Amore.
"Resta con me..." sussurrò, ancora una volta, e io annuii, continuando a baciarlo.
"Non devi salvare il mondo stamattina?" scherzai, stringendolo a me.
Lui scosse la testa, senza smettere di baciarmi, ancora e ancora, mentre le sue braccia scendevano sulla mia schiena nuda, lasciando caldi brividi al loro passaggio.
"Milord.." una voce da fuori ci fermò "L'ambasciatore è qui.. vi sta attendendo..".
Io lo guardai come a dire: "Visto?".
Ma lui mi rispose con il suo sorrisetto compiaciuto.
"Di' all'ambasciatore che dovrà attendere domani.." disse, con un tono di voce che non conoscevo, senza però lasciare mai i miei occhi, con uno sguardo divertito "Questa mattina non desidero essere disturbato..".
"Come desiderate, Milord..." la voce dall'esterno, per poi allontanarsi.
Lo guardai, per poi voltare lo sguardo alla porta solo un istante prima di tornare ad osservarlo.
"Accidenti.." mormorai, divertita "La gente fa tutto quello che vuoi qui?".
Lui rise "Sono l'Arciduca, no?" Facendomi l'occhiolino.
"Sul serio?" Risi, con fintissimo stupore, per poi tornare seria e sorridergli, mentre le mie dita giocavano con una ciocca ribelle di capelli che gli scendeva sul viso.
"No..." Sussurrai, con gli occhi nei suoi "Sei il mio Amore.." Per poi attirarlo a me e baciarlo dolcemente.
Quel ricordo mi strappò un sorriso, mente continuavo ad osservare Icarius addormentato.
Ma ciò che valeva per quel giorno lontano valeva anche per quella mattina: non avrei dovuto essere lì.
Ma non avevo voglia di pensare a quello, un'altra giornata era giunta, e avevamo un sacco di cose da fare.
Così mi avvicinai ancora di più a lui e lo baciai dolcemente.
"Buongiorno Icarius..." Sussurrai, dolcemente posandogli un lieve bacio sulla guancia.
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