Cinsi la spada alla cintura, e subito parve vibrare, come aveva fatto prima che arrivasse Simonin.
"Tesoro mio se fai così ogni volta che c'è un pericolo sei un portento..." sorrisi, come se la spada potesse sentirmi.
Poi quella voce.
Gli eretici...
Gli eretici?
A chi si poteva riferire quella voce, ma soprattuto: chi diavolo era?
"Dici quelli là fuori?" lanciando un'occhiata agli uomini di Gvineth nel cortile "Sì, tranquilla... l'idea è quella..".
Non era una novità che parlassi con le mie armi, la cosa assurda era che loro parlassero a me.
Dici che i bambini avevano ragione a chiamarti "la pazza"?
Alzai le spalle, ricordando i pessimi giorni della mia infanzia.
"A volte essere pazzi può essere la cosa migliore che ti capita, dai retta a me.." risposi a me stessa.
Eppure il tempo cominciava a passare, e non c'erano notizie dei combattenti.
Cominciavo ad essere sempre più in ansia.
Ripresi la strada verso il cortile.
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